Report seminario 8 nov. 2003
Mercato dei Fiori –Sanremo
La partecipazione delle aziende floricole all’incontro di sabato 8 novembre è stata buona, sia in termini di presenze che di qualità degli interventi , nonostante la pioggia torrenziale e gli impegni all’estero di numeroso aziende .
La campagna di promozione si è concretizzata in un rapporto di collaborazione con le associazioni di categoria Confagricoltura, Cia e Coldiretti che hanno inviato lettere, appeso locandine al Mercato dei Fiori, pubblicizzato il seminario sui loro giornali provinciali . L’UC.FLOR , la cooperativa che gestisce gli spazi del Mercato dei Fiori, ha permesso l’utilizzo di una sala nonostante la giornata di chiusura del mercato , mettendo a disposizione l’attrezzatura tecnica .
Presenti , oltre al Presidente dell’UC;FLOR e dell’Azienda Speciale Giancarlo Cassini, e le associazione floricole, anche la CISL a nome dei sindacati. Erano stati invitati l’Ass.re Provinciale alle Politiche attive, il Presidente ed il vice segretario della CCIA di Imperia e Savona, gli Istituti regionali di Ricerca, le cooperative e i consorzi di imprese e gli esportatori del settore.
Sulla stampa locale è stata data notizia del seminario a cui hanno partecipato 20 aziende. Intervento introduttivo di Danila Ceva, che ha riportato anche dati Istat sul rapporto tra donne e imprese florovivaistiche, seguito dalla presentazione del progetto da parte di Maria Paola Profumo e a chiudere sul BSG Ornella Casale di Studio Come.
Le due interviste test che hanno preceduto il seminario , hanno permesso di mettere a punto metodologie e strategie valide per il settore florovivaistico .
Il percorso è stato seguito con molta attenzione. Il dibattito è stato vivace ed interessante per le argomentazioni che le aziende presenti – la maggioranza donne - hanno portato a sostegno della necessità di iniziare a discutere sulle problematiche legate alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e sul ‘piacere di lavorar bene’, un piacere fortemente legato al contesto in cui vivono..
La maggioranza delle imprese del settore sono a conduzione famigliare e i problemi maggiori si hanno con i famigliari, non con i dipendenti " Regole poche che si ridiscutono tutti i giorni " come è stato ribadito più volte. Le finalità aziendali si modificano con l’ingresso delle nuove generazioni.
Solo un paio di voci dubbiose, uomini , sulle differenze di genere in quel tipo di lavoro ("nella mia azienda sono tutti maschi, anche le donne") ma le donne ribadiscono le difficoltà a far quadrare lavoro domestico e produttivo fortemente interrelati, a mediare tra le generazioni e aggiungono che " chi ha provato sulla propria pelle" vuole fare qualcosa per se stessa, ma anche qualcosa che rimanga agli altri come testimonianza e portano molti esempi di ‘buone prassi’ di conciliazione vita-lavoro (vedi anche i primi test-interviste).
Da quasi tutti gli interventi è emerso l’orgoglio di fare un lavoro duro, senza orario, difficile , spesso non capito e non condiviso da fidanzati, mariti , amici.E allora perché candidarsi? Per avere la possibilità di riflettere , di prendere consapevolezza dei propri problemi, di valorizzare quanto è stato fatto per dare visibilità esterna alle aziende che applicano " buone prassi" , ma soprattutto per " dare e avere fiducia in questo mestiere che si può fare anche da sole , ma fatto insieme è meglio " e per " trasferire agli altri, ai giovani questo sentire , questo amore per la terra " .
La Confagricoltura ha proposto la propria candidatura al bilancio sociale di genere per poi poter intervenire in sostegno alle aziende associate. 12 le candidature delle aziende.
Nel salutare , tutti i partecipanti hanno ringraziato per il calore e la passione che le donne di "lavoro doc "hanno dimostrato nel proprio lavoro di ricerca e di illustrazione del progetto.
(a cura di Danila Ceva nov-03)